Suono e onde sonore

Se durante un concerto avessimo la possibilità di osservare l’aria mentre vibra simultaneamente influenzata dal suono di voci e strumenti, con grande stupore vedremmo colori organizzarsi e muoversi in essa.   (Athanasius Kircher ) [2]

Siccome la letteratura specifica sia online che cartacea riguardo questi temi è vastissima e facilmente reperibile, nei paragrafi seguenti la trattazione degli argomenti teorico-scientifici non vuole essere esaustiva ma mirata esclusivamente agli scopi ultimi di questo scritto ovvero la produzione artistico-musicale.

Come nasce il suono? Il suono viene generato attraverso la produzione di onde meccaniche da parte di un corpo vibrante chiamato sorgente sonora. Questa può essere uno strumento musicale, le corde vocali, la membrana di un altoparlante o più in generale qualsiasi fenomeno avente caratteristiche fisiche opportune che provoca piccole variazioni nella pressione atmosferica [4].

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Per produrre suono la sorgente deve essere immersa all’interno di un corpo elastico che nel nostro caso solitamente è l’aria, permettendo così la propagazione delle vibrazioni generate dalla sorgente sonora nello spazio circostante. Questo fenomeno ondulatorio è chiamato onda sonora.

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Infatti più generalmente in fisica un’onda è una perturbazione che si propaga nello spazio e che può trasportare energia da un punto all’altro tramite la variazione di una grandezza fisica. Nel caso delle onde sonore la perturbazione è la variazione di pressione atmosferica (successione di rarefazioni e condensazioni) indotta dal corpo vibrante nel mezzo elastico circostante [4].

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Nel corso del suo tragitto all’interno del corpo vibrante un’onda sonora può incontrare un apparato in grado di trasformare (ed eventualmente elaborare) l’energia sonora in energia di altra forma.

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Per quello che riguarda la materia in trattazione questo tipo di apparati sono generalmente due:

In questo secondo caso le variazioni di tensione elettrica che escono dal microfono e corrono lungo il cavo sono quello che viene definito un segnale audio analogico che proseguirà il suo cammino all'interno di una catena elettroacustica.

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Vediamo ora quali sono i principali parametri del suono, i diversi simboli con cui rappresentarli e le unità di misura da adottare per misurarne i valori.

Parametri del suono e della musica

Altezza o frequenza

L’altezza di un suono è il parametro legato alla sensazione di gravità/acutezza che si percepisce di un suono e dipende dalle frequenze di variazione delle onde elementari che compongono l’ onda sonora [5].

Misure e simboli musicali

Misure e simboli fisici

Quando parliamo di altezza o frequenza di un suono ci riferiamo principalmente a suoni con una forma d'onda periodica o ciclica. Un'onda periodica è data da un fenomeno vibratorio che si ripete identico a se stesso a intervalli di tempo uguali chiamati T. T è detto periodo (o ciclo) dell'onda. Nella figura sottostante vedamo una rappresentazione grafica di un onda in un sistema di riferimento cartesiano dove sull'asse delle ascisse (x) è rappresentato lo scorrere del tempo, mentre sull'asse delle ordinate (y) le variazioni di pressione atmosferica (o di voltaggio nel caso in cui volessimo rappresentare un segnale audio analogico).

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La frequenza di un suono periodico è misurata in Hertz o cps (cicli per secondo) ovvero si misura quante volte il periodo si ripete uguale in un secondo come illustrato nella figura seguente.

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Ricordiamo che l'orecchio umano nelle sue condizioni ottimali percepisce suoni compresi tra 20 e 20.000 Hz. A chiosa di questo argomento possiamo osservare nell'immagine seguente i rapporti intercorrenti tra alcune delle unità di misura appena esposte.

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Scarica patch di Max

Dinamica o Ampiezza

L’intensità di un suono descrive l’ampiezza delle variazioni dell’onda sonora e fornisce una misura dell’energia da essa trasportata. In termini musicali è data dal rapporto tra i suoni più deboli (pianissimissimo) e quelli più forti che caratterizzano la dinamica di un brano.

Misure e simboli musicali

Misure e simboli fisici

La dinamica di un suono in fisica si definisce con il termine ampiezza. Questo termine può infatti essere usato sia riferito a un'onda sonora (ambito delle variazioni di pressione), sia ad un segnale audio analogico (ambito del voltaggio) sia ad un segnale audio digitale (valori dei campioni). Se prendiamo in considerazione l'aspetto fisico acustico e non la percezione umana questo parametro è indipendente dalla frequenza come possiamo osservare nella figura seguente che illustra la rappresentazione di tre suoni aventi la stessa frequenza ma ampiezze differenti:

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Per convenzione l'ampiezza di un segnale audio è compresa tra +/- 1.0.

Il termine ampiezza è però troppo generico e per evitare confusione dobbiamo aggiungere un aggettivo per distinguere tra due differenti modalità di misurazione:

Dopo aver osservato le differenze tra ampiezza assoluta e ampiezza relativa possiamo ora soffermarci sulle unità di misura impiegate per misurare le variazioni d'ampiezza o meglio i rapporti che intercorrono tra suoni con intensità differenti. Questo parametro è anche comunemente chiamato volume o fattore di amplificazione. Per meglio comprendere possiamo pensare che nell'ambito elettroacustico tutti i generatori (o trasformatori) di segnali audio producono come output segnali con ampiezza di picco uguale a 1.0, i cui valori di ampiezza istantanea oscillano dunque tra +/- 1.0.

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Segnale analogico

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Segnale digitale

Se prendiamo ad esempio tutti i valori delle ampiezze istantanee di un segnale digitale e li moltiplichiamo per 1.0 otterremo lo stesso segnale, ma se li moltiplichiamo per 0.5 otterremo un segnale con la stessa frequenza ma con l'ampiezza dimezzata, mentre se li moltiplichiamo per 0.0 otterremo un segnale corrispondente al silenzio. Le figure seguenti illustrano dei fattori di moltiplicazione che variano nel tempo e che generano dunque crescendi e/o diminuendi.

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*

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=

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Scarica patch di Max

Per quanto riguarda questi fattori di moltiplicazione che regolano i rapporti in un ambito (range) dinamico ci sono principalmente tre diverse unità di misura:

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Strumenti o Timbro

Il timbro è quella particolare qualità del suono che permette di distinguere due suoni con uguale ampiezza e altezza. Il timbro rappresenta quell'attributo della sensazione uditiva che consente all'ascoltatore di identificare la fonte sonora, rendendola distinguibile da ogni altra.